16 agosto 1972: a circa 230 metri dalle coste di Riace Marina, sul fondale del mar Ionio, sono rinvenute, in perfetto stato di conservazione, due capolavori bronzei dell’arte greca raffiguranti due splendidi guerrieri, databili tra il 500 e il 470 avanti Cristo.
50 anni dopo, un gruppo di archeologi dell’Università di Siena porta alla luce a San Casciano dei Bagni, tra le acque calde e i fanghi delle terme romane della cittadina, 24 statue bronzee di origine etrusca-romana raffiguranti delle divinità venerate nel luogo termale ritenuto sacro, risalenti presumibilmente ad un periodo che va dal 200 avanti Cristo al 100 dopo Cristo.
Tra questi capolavori dell’arte bronzea, Hygea, divinità ellenica che ci presta il nome.
Hygea è la personificazione della sanità fisica e spirituale, elevata a divinità nel mondo greco ed in quello romano. Ritenuta figlia di Asclepio (Esculapio), il dio-uomo della medicina figlio di Apollo, assieme a sua sorella Panacea simboleggiavano la contrapposizione tra le due idee della salute:
Hygea rappresentava la prevenzione delle malattie;
Panacea la cura delle malattie attraverso medicamenti.
Ippocrate, il padre della medicina moderna, riteneva che Asclepio presiedesse alla salute degli uomini grazie all’intervento delle sue due figlie.
Hygea, divenuta poi Salus nella mitologia romana, divenne il simbolo della promozione della salute attraverso la moderazione e l’adozione di corretti stili di vita.