Citando fonti governative, il prestigioso quotidiano britannico “The Guardian” ha pubblicato la notizia secondo la quale più di 6.500 lavoratori migranti, provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka, sono morti in Qatar da quando il paese mediorientale ha ottenuto, nel 2010, il diritto di ospitare la Coppa del Mondo di calcio.
Una spaventosa media di 12 lavoratori morti ogni settimana.
In prevalenza i decessi sono dovuti ad infortuni, ma sono anche stati causati dall’esposizione dei lavoratori, senza misure preventive adeguate, alle elevate temperature presenti in quel paese.
Il Qatar è un paese che si candida ad essere un paese moderno ma, come ha recentemente dichiarato il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “le morti sul lavoro sono per un paese moderno inaccettabili”.
L’articolo 41 della nostra Costituzione recita: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana…”.
Dedichiamo attenzione e risorse alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, risorse che come ormai ampiamente dimostrato da studi approfonditi sull’argomento, debbono essere considerate per le imprese un investimento (vedi qui lo studio EU-OSHA sull’argomento).