In Italia circa il 26% dei lavoratori (35% tra i maschi e 15% tra le femmine) è adibito, per almeno il 25% del proprio tempo di lavoro, ad attività che comportano la movimentazione manuale dei carichi (MMC). Il dato italiano risulta poco inferiore al dato medio europeo, considerando i 28 Paesi appartenenti alla EU nel 2015.
La MMC comporta come conseguenza la comparsa di disturbi muscolo-scheletrici (mal di schiena, dolori muscolari a collo/spalle/arti superiori e arti inferiori) che in ambito UE risultano i disturbi prevalenti tra quelli correlati al lavoro. In Italia circa il 40% dei lavoratori lamenta mal di schiena, il 34% dolori muscolari al collo, spalle ed arti superiori e il 22% dolori agli arti inferiori.
È stato calcolato che in Italia ogni singolo lavoratore perde 3,3 giornate lavorative l’anno a causa del dolore muscoloscheletrico. L’impatto economico è enorme ed è stato stimato pari a 7,9 miliardi di euro l’anno. Circa lo 0,5% del totale del PIL. Costi che ricadono inevitabilmente sui bilanci delle aziende.
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