Con l’avvicinarsi della stagione calda, torna di attualità il pericolo, per la popolazione generale e per i lavoratori, rappresentato dalle temperature estreme. In particolare i lavoratori agricoli, gli operai nei cantieri edili e stradali e, più in generale, tutti i lavoratori che svolgono la propria attività all’aperto sono particolarmente esposti al rischio rappresentato dalla esposizione a temperature estreme.
L’estate appena trascorsa è stata nefasta!
Si calcola che in Europa nel 2022 ci siano stati 15.000 morti causati dalle temperature estreme.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità negli ultimi 50 anni le temperature estreme sono state responsabili di 148.000 morti in Europa.
Di questi quindi oltre il 10% sono morti nel solo 2022.
Il colpo di calore è la conseguenza più temuta dell’esposizione a temperature estreme. Esso si manifesta in condizioni climatiche particolari caratterizzate da:
- Temperatura elevata
- Tasso di umidità elevato
- Scarsa ventilazione
Tali condizioni sono responsabili dell’alterazione dei meccanismi della termoregolazione corporea che impedisce la normale dispersione del calore determinando un aumento anomalo della temperatura corporea che può arrivare a superare i 40°C. Ciò determina una risposta infiammatoria e coagulativa che, insieme agli effetti tossici diretti del calore sulle cellule, possono essere responsabili del decesso.
È necessario che tutti siano pienamente consapevoli di questo grave pericolo. I datori di lavoro in particolare devono mettere in atto tutte le misure preventive necessarie a ridurre tale grave rischio.
Cosa deve fare il datore di lavoro?
Di seguito le indicazioni elaborate dal Ministero della Salute e dall’INAIL.
- Consultare regolarmente i bollettini sulle ondate di calore pubblicati quotidianamente già a partire dal 15 maggio 2023 dal Ministero della Salute. Questo è il link di riferimento.
- Nei giorni a elevato rischio ridurre l’attività lavorativa nelle ore più calde (dalle 14.00 alle 17:00) e programmare le attività più pesanti nelle ore più fresche della giornata.
- Garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro.
- Inserire un programma di acclimatamento graduale e prevedere un programma di turnazione per limitare l’esposizione dei lavoratori.
- Aumentare la frequenza delle pause di recupero e invitare i lavoratori a rispettarle.
- Ove possibile mettere a disposizione dei lavoratori luoghi climatizzati in cui trascorrere le pause di interruzione del lavoro.
- Mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione individuali (DPI) e indumenti protettivi.
- Prima dell’estate informare e formare i lavoratori sui rischi correlati al caldo.
- Promuovere un reciproco controllo tra i lavoratori.
Sul nostro sito è possibile scaricare:
- un opuscolo per i lavoratori elaborato dal Ministero della Salute e dall’INAIL;
- per chi vuole approfondire, il progetto worklimate dell’INAIL pubblicato nel 2022.
Post Scriptum: Attenzione ai nostri anziani!