Il 28 aprile 2025 si celebra la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro istituita da ILO(Organizzazione Internazionale del Lavoro) nel 2003.
Tema di quest’anno: “Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”.
In occasione di questa giornata di sensibilizzazione, e a fronte della tema proposto da ILO, abbiamo deciso di approfondire il rapporto tra l’intelligenza artificiale e il mondo del lavoro.
Esiste un rapporto? Ci sono stati dei cambiamenti? Se sì, in che modo la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro si è evoluta e adattata?
Procediamo per gradi.
Un mondo sempre più tecnologico: AI e IoT – Intelligenza Artificiale e “Internet delle cose”
Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia è parte integrante della nostra quotidianità. Siamo costantemente connessi e, giorno dopo giorno, assistiamo a un’evoluzione tecnologica rapida e continua. I cambiamenti sono talmente frequenti che spesso le novità si susseguono a distanza di pochi mesi, se non settimane.
Ogni aspetto della vita di ognuno è ormai pervaso dalla tecnologia. Pensiamo, per esempio, allo smartphone: con un unico dispositivo tascabile possiamo comunicare, lavorare, accedere a informazioni, pagare online e nei negozi, guardare film, persino monitorare la nostra salute. I social media e le applicazioni di messaggistica ci permettono di essere costantemente in contatto con il mondo, di condividere dati e ampliare le nostre conoscenze con un semplice click.
Questa trasformazione digitale ha investito anche il mondo del lavoro. Lo smart working e il telelavoro sono diventati ormai modalità diffuse e consolidate. Tutto quello che serve sono un computer e una connessione a internet per svolgere riunioni, collaborare con colleghi lontani e accedere strumenti condivisi in tempo reale.
Negli ultimi anni, uno dei principali temi di dialogo nel campo dell’innovazione tecnologica è quello dell’Intelligenza Artificiale – o AI, dall’inglese Artificial Intelligence. Si tratta di un argomento che genera opinioni contrastanti: c’è chi la vede come un’opportunità straordinaria e chi, invece, come una minaccia che toglierà lavoro a molte persone. Tuttavia, il focus di questo articolo non è affrontare il dibattito filosofico o occupazionale legato all’AI, ma piuttosto cercare di comprendere che tipo di impatto il suo utilizzo possa avere sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.
Per fare ciò, è utile prima di tutto capire che cosa si intende per Intelligenza Artificiale.
Il Parlamento Europeo la definisce come «la capacità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività»1.
In altre parole, si tratta di sistemi informatici progettati per svolgere attività che, fino a poco tempo fa, richiedevano capacità intellettive umane: comprendere il linguaggio naturale, riconoscere immagini, apprendere dei dati, prendere decisioni complesse.
Inoltre, quando parliamo di dispositivi basati sull’IA in relazione al mondo del lavoro, è necessario introdurre un altro concetto fondamentale: quello di Internet delle Cose, o IoT – dall’inglese Internet of Things2.
Con questo termine si fa riferimento a oggetti – oltre ai computer e smartphone – dotati di sensori e connettività, capaci di raccogliere, trasmettere e ricevere dati. Una delle principali caratteristiche di questi oggetti “intelligenti” è la loro capacità di dialogare tra loro e interagire con l’ambiente circostante. Ne sono un esempio le apparecchiature mediche, i dispositivi per la sicurezza industriale, o quelli utilizzati nella domotica, come gli assistenti vocali domestici (Alexa, Google Home).
Vediamo ora, come questi strumenti IoT sono implementati in ambito lavorativo.
Usi dell’AI nell’ambito del lavoro
Le aree di applicazione di dispositivi intelligenti nei contesti lavorativi sono varie e toccano diversi ambiti operativi. Possono contribuire nella riduzione dell’esposizione dei lavoratori ai rischi chimici, fisici, biologici ed ergonomici, come supporto nella valutazione dei rischi, al monitoraggio delle condizioni ambientali e fisiche, e alle situazioni di emergenza.
1. Sostituzione dei lavoratori in attività faticose o pericolose
Uno degli ambiti principali in cui l’AI trova impiego. Si pensi, ad esempio, ai robot collaborativi – chiamati Cobot – progettati per svolgere compiti ripetitivi o ad alto rischio, come i pallettizzatori automatici, carrelli automatici. A questi, si aggiungono dispositivi indossabili come esoscheletri smart, che supportano i movimenti e riducono lo stress fisico.
2. Monitoraggio dei rischi e analisi predittiva
L’utilizzo di droni per il rilevamento di gas e sostanze nocive, per il monitoraggio delle condizioni ambientali come temperatura, umidità, rumore e vibrazioni al fine di identificare tempestivamente situazioni potenzialmente pericolose.
Anche i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) intelligenti stanno evolvendo: i caschi smart, per esempio, sono dotati di sensori in grado di monitorare i parametri vitali e segnalare condizioni di stress fisico o colpi subiti. Altro dispositivo, gli occhiali a realtà aumentata possono fornire al lavoratore informazioni immediate su rischi presenti, procedure da seguire o istruzioni operative.
3. Gestione delle emergenze
In caso di emergenza, i sistemi digitali offrono un valido supporto. Sistemi di evacuazione intelligenti possono rilevare incendi, esplosioni o altri eventi pericolosi e attivare automaticamente le procedure di evacuazione, guidando i lavoratori in tempo reale verso l’uscita.
Allo stesso modo, attraverso i dispositivi di localizzazione è possibile tracciare la posizione esatta del lavoratore che si trova in situazione di pericolo facilitando così le operazioni di soccorso.
4. Monitoraggio della Salute dei lavoratori
Dispositivi indossabili smartwatch e braccialetti intelligenti permetto di rilevare in tempo reale parametri vitali come frequenza cardiaca, livello di ossigeno nel sangue e la temperatura corporea, che collegati ad un centro di monitoraggio segnalano eventuali anomali che potrebbero anticipare malori e, di conseguenza, condurre a infortuni.
Anche i rischi legati alla postura e ai movimenti ripetitivi possono essere monitorati: accelerometri ed esoscheletriregistrano i movimenti e inviano un feedback immediato in caso di comportamenti non sicuri o dannosi, avvertendo così i lavoratori di smettere una certa attività e modificare il proprio comportamento in modo tale da prevenire disturbi muscoloscheletrici nel lungo periodo.
5. Formazione e Addestramento
Ulteriore campo di applicazione è quello della formazione e dell’addestramento. Grazie alla realtà aumentata e virtualeè possibile ricreare scenari simulati che permettono ai lavoratori di esercitarsi nella gestione di situazioni pericolose senza incorrere in rischi reali, migliorando così la preparazione e la reattività in caso di emergenza.
Utilizzo dell’AI: i rischi sulla Sicurezza e Salute dei Lavoratori
Come visto finora gli utilizzi dell’Intelligenza Artificiale in campo lavorativo sono molteplici e applicabili a vari ambiti operativi.
La decisione di utilizzare strumenti basati sull’IA ha sicuramente come finalità quella di favorire e migliorare le condizioni di salute, sicurezza e benessere generale del lavoratore. Infatti, non si può negare che questi dispositivi intelligenti aiutino a prevenire situazioni di rischio e di conseguenza a ridurre il numero di infortuni e incidenti sul lavoro.
Innegabili, quindi, i benefici che le nuove tecnologie portano con sé. Tuttavia, sorge spontaneo domandarsi se tutta questa tecnologia faccia effettivamente bene.
Esistono dei rischi? Se sì, quali? Fare esclusivo affidamento alla tecnologia è una decisione saggia?
La risposta è no, non è possibile affidarsi completamente a questi strumenti. Prendiamo per esempio chatbot come ChatGPT, per quanto intelligenti e sempre in continuo miglioramento, sono spesso soggetti ad allucinazioni e commettono errori. Ciò significa che è compito dell’uomo revisionare la risposta ottenuta.
Come scritto poc’anzi, se da un lato i sistemi intelligenti aiutano a prevenire rischi dannosi per la salute fisica dell’uomo, dall’altro possono determinare il sorgere di rischi psicologici sulla salute del lavoratore. Nello specifico, stress dovuto alla necessità di apprendere nuove abilità, il sentirsi costantemente osservati e difficoltà a distinguere tra realtà e ambienti virtuali.
Questo significa abbandonare completamente l’impiego di dispositivi intelligenti nella propria azienda? No. L’obbiettivo è, infatti, quello di favorire la transizione tecnologica in modo tale che i lavoratori si sentano a proprio agio, che si sviluppi la loro fiducia nel progresso tecnologico e al tempo stesso venga garantita la loro salute e sicurezza. Come farlo?
Caso Studio: Italia vs Belgio
Il 21 novembre 2024 l’Agenzia Europea per la sicurezza e salute sul lavoro (EU-OSHA) ha pubblicato un report intitolato «Tecnologie digitali per la gestione dei lavoratori: implicazioni per la salute e la sicurezza. Uno studio comparativo di due aziende automobilistiche in Belgio e in Italia»3.
In questo documento sono messe a confronto due aziende del settore automobilistico, una italiana e una belga, entrambe impegnate nell’introduzione di sistemi AI nei propri processi produttivi e nella gestione dell’attività dei lavoratori. La differenza tra le due realtà sta nell’approccio.
L’azienda italiana ha puntato su uno sviluppo tecnologico interno coinvolgendo direttamente i dipendenti. Nello specifico, è stata promossa una partecipazione attiva dei lavoratori nei processi decisionali e nelle modalità di implementazione dei nuovi sistemi. Questo modello si è rivelato efficace nel creare un clima di fiducia e d’accettazione verso le tecnologie e, soprattutto, nel migliorare la sicurezza e il benessere all’interno dell’ambiente lavorativo.
Di contro, l’azienda belga ha adottato un approccio più rigido e gerarchico, incentrato sul controllo e sull’efficienza produttiva. Gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale sono stati utilizzati per ottimizzare il carico di lavoro sulla catena di montaggio. Tuttavia, la scarsa partecipazione dei lavoratori nel processo di adozione delle tecnologie ha avuto un impatto negativo sul loro benessere complessivo e sulla percezione di sicurezza.
Il risultato? Il risultato dello studio è chiaro: in tema di salute e sicurezza sul lavoro il modello partecipativo adottato dall’azienda italiana riporta risultati in generale superiori rispetto a quelli dell’azienda belga che, invece, utilizza un sistema rigido.
Quando l’adozione di nuove tecnologie è guidata da un modello partecipativo, che tiene conto dei feedback, dei bisogni, delle osservazioni e dei suggerimenti di chi lavora sul campo, si ottengono benefici maggiori. La sicurezza aumenta, il benessere generale migliora, e si crea un clima più favorevole all’innovazione.
Conclusioni: Adottare una visione antropocentrica
Nel corso di quest’articolo sono stati presentati alcuni dei benefici e dei rischi che l’intelligenza artificiale utilizzata nel lavoro porta con sé. Tuttavia, concentrarsi esclusivamente su uno o sull’altro non è di nessun aiuto.
Dal momento che il progresso tecnologico investe ogni aspetto della vita – compreso l’ambito lavorativo – e non si può arrestare, l’unica soluzione che rimane è cercare di trovare il modo più idoneo e sicuro per garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Infatti, in una recente relazione pubblicata da EU-OSHA intitolata “Sistemi digitali intelligenti: guida all’attuazione per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori”4, viene enfatizzato come una visione antropocentrica, cioè che metta in primo piano i lavoratori e il loro benessere, sia necessaria.
Tre i punti chiave che sono promossi: informazione, pertinenza e multimedialità.
Informare i lavoratori dei rischi, delle responsabilità e dei limiti dei sistemi digitali, come vengono raccolti e trattati i dati.
Mostrare la pertinenza di questi strumenti digitali intelligenti verso il settore lavorativo di appartenenza. Ad esempio, coinvolgendo i lavoratori nella progettazione e ascoltano le loro esigenze.
Sviluppare diverse risorse multimediali contenenti materiale informativo chiaro e semplice sia online sia cartacee.
Il caso studio sopra citato è quindi un ottimo esempio del fatto che le nuove tecnologie, nonostante i rischi che portano con sé, se implementate nel modo corretto sono un ottimo alleato per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Se ne conclude, quindi, che è fondamentale non tanto decidere se utilizzare o meno l’intelligenza artificiale, ma capire che per integrarla nel modo giusto occorre mettere sempre al centro le persone.
Fonti
1 Parlamento Europeo, «Che cos’è l’intelligenza artificiale», 3 settembre 2020
2 Dottor Graziano Frigeri, https://www.youtube.com/watch?v=XY3lVTKQnRE
3 EU-OSHA, «Digital technologies for worker management: implications for safety and health. A comparative study of two automotive companies in Belgium and Italy», 21 novembre 2024
4 EU-OSHA, «Smart digital systems: implementation guide for improving workers’ safety and health», 21 gennaio 2025