Con l’avvicinarsi della stagione calda, torna di attualità il pericolo, per la popolazione generale e per i lavoratori, rappresentato dalle temperature estreme. In particolare i lavoratori agricoli, gli operai nei cantieri edili e stradali e, più in generale, tutti i lavoratori che svolgono la propria attività all’aperto, sono particolarmente esposti al rischio rappresentato dalla esposizione a temperature estreme.
Secondo il Goddard Institute of Space Studies (GISS) della Nasa, l’estate 2023 nell’emisfero settentrionale è stata, nel periodo che va da giugno ad agosto, la più calda mai registrata.
Il grafico che segue riporta la differenza delle temperature medie registrate dal 1880 al 2023 rispetto alle medie registrate nel periodo 1951-1980.
Il 2023 ha registrato lo scostamento record di 1,17 °C!
Fonte: https://earthobservatory.nasa.gov/images/151831/summer-2023-was-the-hottest-on-record
Il colpo di calore è la conseguenza più temuta dell’esposizione a temperature estreme. Esso si manifesta in condizioni climatiche particolari caratterizzate da:
- Temperatura elevata
- Tasso di umidità elevato
- Scarsa ventilazione
Tali condizioni sono responsabili dell’alterazione dei meccanismi della termoregolazione corporea che impedisce la normale dispersione del calore determinando un aumento anomalo della temperatura corporea che può arrivare a superare i 40°C. Ciò determina una risposta infiammatoria e coagulativa che, insieme agli effetti tossici diretti del calore sulle cellule, possono essere responsabili di gravi effetti sulla salute che possono determinare il decesso.
È necessario che tutti siano pienamente consapevoli di questo grave pericolo. I datori di lavoro in particolare devono mettere in atto tutte le misure preventive necessarie a ridurre tale grave rischio.
Cosa deve fare il datore di lavoro?
Di seguito le indicazioni elaborate dal Ministero della Salute e dall’INAIL. (opuscolo completo scaricabile dal nostro sito web)
- Consultare regolarmente i bollettini sulle ondate di calore pubblicati quotidianamente già a partire dal 15 maggio 2023 dal Ministero della Salute. Questo è il link di riferimento.
- Nei giorni a elevato rischio ridurre l’attività lavorativa nelle ore più calde (dalle 14.00 alle 17:00) e programmare le attività più pesanti nelle ore più fresche della giornata.
- Garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro.
- Inserire un programma di acclimatamento graduale e prevedere un programma di turnazione per limitare l’esposizione dei lavoratori.
- Aumentare la frequenza delle pause di recupero e invitare i lavoratori a rispettarle.
- Ove possibile mettere a disposizione dei lavoratori luoghi climatizzati in cui trascorrere le pause di interruzione del lavoro.
- Mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione individuali (DPI) e indumenti
- Informare e formare i lavoratori sui rischi correlati al caldo.
- Promuovere un reciproco controllo tra i lavoratori.
Sulla piattaforma Worklimate (https://www.worklimate.it/) è possibile approfondire l’argomento e scaricare del materiale informativo per i lavoratori.
Per i lavoratori che svolgono la loro attività all’aperto, è necessario considerare anche il rischio legato all’esposizione alle radiazioni UV solari, responsabili dell’invecchiamento precoce della cute e di malattie, anche gravi, quali diversi tipi di tumore della pelle tra cui il melanoma.
Qui è possibile scaricare un opuscolo informativo per i lavoratori sull’argomento.